Gio. Nov 21st, 2024

Masənəkèləvasələkòyə, wasənəkòləbazələkòyə, bwaziləkəvasənəkòlə sono le forme che si registrano nei centri della Basilicata per indicare questa pianta, vd. R. Bigalke,Dizionario dialettale della Basili­cata, Heidelberg, Carl Win­ter Universitätsverlag, 1980, alle rispettive voci.
Il dato dialettale testimonia la notevole incidenza del ricorso alla fantasia po­polare per poter completamente definire il percorso, anche fonetico, di molte parole nella storia di una lin­gua e delle sue varietà locali. I sostantivi basinicolevasenicole masinicoledenunciano in molti dialetti italiani meridionali il valore del corrispondente letterario ita­liano basilico. Parole che si qualifi­cano in maniera traspa­rente come riflessi del lat. basilicu(m), mor­folo­gicamente aggettivo, che, a sua volta, riposa sul prestito dal greco basilikovn forma neutra so­stan­tivata del medesimo ag­gettivo rilevabile nella denominazione ellenica completa della pianta: basilikhv poi`a; e se il la­tino adegua nell’accatto anche la posizione dell’accento, regolandola sulle norme che ne indivi­duavano la collocazione (la famigerata ‘legge della penul­tima’), e la trasmette alla lingua lette­raria italiana, i dialetti meridionali interessati appaiono invece in­fluenzati dalla ori­ginaria pro­nuncia greco-bizantina vasilicò: proprio questa forma si era diffusa in gran parte del meri­dione della penisola e quando la sua trasparenza semantica gra­dualmente venne a consumarsi, l’istinto paretimologico dei parlanti cercò di recu­perare la struttura fone­tica del termine, se­manticamente deprivato, col richiamo e il raccostamento, evocato dalla finale accentata, alla struttura prosodica del nome per­sonale Nicòla e al culto dell’omonimo santo, unendolo alla reinterpreta­zione della prima parte del fitonimo come vaso; la notevole diffusione del culto di San Ni­cola, soprattutto in Italia meri­donale, e il suo invocato soccorso taumaturgico trova­vano conferma nelle ricono­sciute proprietà alimentari, medicinali e cosmetiche della pianta, dichia­rate nella sue denominazione greca (basilikovn da basileuv” ‘re’) e nel corrispon­dente calco la­tinoherba regia, a testimonianza della indiscusssa e ricer­cata applicazione dell’essenza vege­tale in molteplici occasioni. Quanto all’alternanza masənəkòlə / vasənəkòlə obbasənəkòlə, è da cor­relare con il trat­tamento della conso­nanti la­biali sonore iniziali  b/v, assimilabili per effetto del beta­ci­smo meridionale ita­liano, che determina in alcuni dialetti del Sud della penisola, per esempio, anche məni’ per ‘venire’, vd. G. Rohlfs,Grammatica sto­rica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 3 voll.,Torino, DEinaudi, 1963, vol i – Fonetica, pgff. 157 e 160.
Il fitonimo in questione  ispira tipi nominali cospicuamente diffusi nella onomastica personale italiana in tutto il territorio nazionale, ad esclusione della Calabria e con maggiori concentrazioni nel settore nord-occidentale della penisola, con le varietà:BasilicoVasilicoVasilicòBasanico.

Emanuele Giordano

Related Post

Continuando a navigare su questo sito, dichiari di accettare i nostri cookie Maggiori informazioni

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono settate su "permetto i cookie" per darti la migliore navigazione possibile. Se continui a usare questo sito senza cambiare le impostazioni oppure cliccando su "Accetto" stai dando il consenso.

Chiudi questa finestra