Minestra Maritata (Melfi)
Intervista a Rosa Todisco
Realizzata da Aurora Cappiello
Per quanto riguarda il piatto da noi preparato, ovvero la minestra maritata, hai imparato a farlo
nel corso degli anni oppure è un piatto che si è sempre preparato anche a casa dei tuoi genitori?
E’ un piatto che hanno sempre preparato i miei genitori e io l’ho fatto sempre.
Quindi hai imparato da tua mamma?
Sì!
Nonna, a che età hai imparato a cucinare?
Mia mamma andava in campagna, io facevo più o meno la terza/ quarta elementare e
cucinavo perché mia mamma tornava la sera…impastavo anche il pane.
Quindi preparavate voi? Tu e le tue sorelle?
Sì.
Tutto? Ad esempio sapevate fare la pasta fatta in casa?
Quella no, non la facevamo noi. La nonn quann vnej da la campagn ( nonna quando tornava dalla campagna) metteva il piano di lavoro e facej la past (preparava la pasta).
Voi osservavate soltanto mentre la preparava?
Sì.
Svolgevate anche le faccende domestiche?
Sì sì: i srvezj a cas (servizi a casa), lava’ li pann (lavare il bucato), tutto.
Scemm a lava’ i pann giù al bagno, con la cesta ngap (in testa).
Andavamo alla fiumare a lavare la biancheria.
Quindi andavate in riva al fiume?
Abbasc a u vuagn prem c’er na fiumara ( giù al bagno prima c’era un piccolo fiume), alla
Maddalena ce n’era un’altra oppure a u vuagntidd, anche li’ si lavava la biancheria.
Quindi sono tutti luoghi della Melfi antica dove si recavano le donne a lavare la biancheria?
Sì sì.
Sempre inerente al nostro piatto ,rispetto a come lo preparava tua mamma, nel corso del tempo hai
apportato cambiamenti alla preparazione?
No, sempre quella faccio io, sempre!
Quindi stesso procedimento e stessi ingredienti?
Si, tutto uguale.
La carne, rispetto a prima, ha un sapore diverso secondo te?
La carne di prima era molto molto più saporita. Avevamo noi gli animali, non acquistavamo
carne.
Che animali avevate?
Il maiale, i conigli, le galline.
Il maiale lo uccidevate voi in casa?
Sì.
Come la cucinavate la carne di maiale?
Intanto veniva l’addetto a fare a pezzi la carne e poi si preparava: si faceva la salsiccia, il
lardo, la sugna ecc…Non si buttava mai niente del maiale!
Con la testa, ad esempio, facevamo la minestra maritata ma anche con le orecchie e con i piedi.
La sugna la utilizzavate?
Per cucinare, sì! P fa li bscott ma noj bscott no n facerm ( per fare i biscotti ma noi biscotti
non ne facevamo).
Sì, si cucinava con la sugna perché olio non ce n’era.
Perché l’olio non si usava? Costava troppo?
Esi, non c’ern sold (non c’erano i soldi).
Avendo gli animali, quante volte a settimana potevate permettervi di mangiare la carne?
Si preparava soltanto quando avevamo ospiti che venivano da fuori.
Neanche di domenica? Soltanto in occasioni speciali?
Di domenica sì, qualche volta.
Mio padre era vegetariano, non mangiava la carne e quindi non la mangiavamo neanche noi.
Secondo te, la freschezza dei prodotti oggi è la stessa di prima?
No, oggi no, era più buona la roba di prima.
Sulla base di questa risposta, affermando che la freschezza ma in generale i prodotti di prima
erano più sani e più gustosi, hai un rivenditore di fiducia?
No, faccio la spesa dove mi capita.
Come mai dove capita? Perché sai che i prodotti sono sempre buoni, indipendentemente da chi li
vende?
Per questione di comodità: teng u ngozj vcen qua (ho il supermercato vicino casa), passa il
fruttivendolo e compro da lui.
Questo perché sostieni che comunque la roba di prima sia ormai impossibile trovarla?
Sì! Quando però trovo qualcosa che vendono vicino la casa di un contadino preferisco quella.
Questo accade sulla base di un rapporto fiduciario: credi che essendo roba di un contadino possa
essere migliore?
Sì, certo!
Preferisci preparare qualcosa in casa piuttosto che acquistarla al supermercato? Prepari ancora
qualcosa in casa?
Sì sì, la salsa la facciamo noi.
Nel mese di agosto, acquistiamo i pomodori, ci riuniamo con i miei figli e la facciamo noi la
salsa. Non mi piace quella comprata!
Il sapore è diverso?
Molto diverso.
Secondo te, questo sapore diverso da cosa dipende?
Sono abituata ai sapori di quando c’erano i miei genitori, non riesco ad abbandonarli e provo
a riproporli.
Dove conservi la salsa di pomodoro che produci?
Giù in cantina.
Un’alta cosa! Prima facevamo la conserva, così si chiamava: nel mese di agosto, mese in cui
c’era tanto sole, mettevamo il pomodoro ad essiccare nei barattoli di creta e così si conservava
per tutto l’ anno.
A cosa serviva?
Per preparare il sugo.
La salsa è arrivata dopo, facevamo sempre la conserva.
Rispetto alla salsa com’era il sapore della conserva?
Buono, molto più buono.
Ti piace cucinare?
Si, mi piace molto.
Solitamente per chi prepari le pietanze?
Per la famiglia e quando ci sono ospiti mi piace fare delle cose particolari.
Ti piace modificare le ricette?
Si, mi piace fare cose nuove.
Quindi apprendi in tanti modi diversi, non soltanto attraverso il dialogo con gli altri?
Mi confronto con gli altri però apprendo nuove ricette anche dalla televisione e dai ricettari.
E’ una passione!
Avendo questa passione per la cucina prepari di tutto o hai preferenze tra il dolce e il salato?
Preparo tutto, dal dolce al salato.
Proponi anche i dolci di una volta?
Propongo anche i dolci di una volta: scaldatelli, che prima si facevano tanto, e nel periodo di
Pasqua preparo i biscotti da latte.
Prima abbiamo detto che a casa dei tuoi genitori non si usava fare i biscotti quindi questi dove hai
imparato a farli?
Sempre a casa di mia madre. Non si facevano spesso però nel periodo di Pasqua preparava
sempre scaldatelli e biscotti da latte.